26 marzo 2013

Cristalloterapia: ma come funziona?


Qualche tempo fa avevo descritto a grandi linee in cosa consiste la cristalloterapia (vedi post "Cristalloterapia"), ma adesso è il momento di provare a capire l'effettivo funzionamento di un cristallo! Chi generalmente non è del settore, tende ad essere scettico e a dare una connotazione quasi magica alla cosa solo perché non è a conoscenza del loro meccanismo di funzionamento.

Piccola precisazione: esistono differenti punti di vista e diverse interpretazione in merito. Quella che vado a esporvi è la mia personale interpretazione, così come mi è stata trasmessa dalla mia insegnante. Intendo dire che le altre possibili interpretazioni di altri terapeuti non sono più o meno valide rispetto a questa, ma semplicemente differenti.

Si comincia! Sostanzialmente tutto ciò che riguarda il comportamento di un cristallo può essere spiegato prendendone in considerazione tre basilari aspetti. Il cristallo è: un accumulatore, un trasformatore e un focalizzatore. Esaminiamone uno per volta.

Quando si parla di una pietra come un accumulatore, probabilmente si va a centrare uno degli aspetti più importanti in assoluto. Secondo alcuni terapeuti il cristallo può essere considerato come una "sorgente" di energia, una sorta di fontana dalla quale esce sempre acqua fresca e limpida. Il mio punto di vista è parecchio differente e si basa sulla visione del cristallo come una sorta di "pila", quindi qualcosa che emette energia pulita fino a che ce n'è a disposizione. Il cristallo immagazzina al suo interno dell'energia (sia essa energia pulita o sporca) e istante per istante la scambia con tutto ciò che lo circonda. Per capire meglio questa situazione potremmo rifarci ad una variante del concetto fisico di "osmosi". Osserviamo l'immagine sotto che presenta (in modo stilizzato) un cristallo ben pulito energeticamente posto a contatto con un chakra squilibrato. Si instaura tra i due un flusso vicendevole di energia che prosegue fino a quando i livelli energetici del cristallo e del chakra si trovano all'equilibrio. Quindi, alla fine del procedimento, il chakra avrà assorbito dell'energia pulita del cristallo, ma in compenso gli avrà ceduto parte della sua energia sporca dalla bassa vibrazione. In sostanza, è molto importante capire che il livello energetico del cristallo al termine del trattamento non è lo stesso di quello in partenza



Tutto ciò ci porta naturalmente a capire la grande necessità di purificare il cristallo dopo ogni utilizzo. Ma di questo ne parleremo in un altro post.

Altra caratteristica dei cristalli in genere, è quella di essere dei trasformatori. Tentiamo di capire cosa si intende con questo termine. Un cristallo immagazzina energia Universale, energia pura.. semplicemente energia. Grazie alla sua particolare struttura fisica, grazie alla sua composizione chimica, grazie alle sue caratteristiche cromatiche, alla sua litogenesi e a molti altri fattori, il cristallo va a "specializzare" quell'energia e a renderla adatta a particolari situazioni. Ecco perchè ad esempio l'ametista ha un'energia differente dall'ossidiana, così come dalla crisocolla e da tutte le altre pietre. Effettivamente questo concetto ci porta ad un'ulteriore interessante riflessione: in generale si tende a considerare equivalenti tra loro tutte le pietre delle stessa famiglia (es. tutti i quarzi ialini, tutte le ematiti, etc.. ) ed effettivamente è una generalizzazione molto valida; però tecnicamente ogni singola pietra gode di un'energia differente per la sua individuale storia. Ecco perchè a volte veniamo attirati da una specifica pietra, quella ed esattamente quella.

Ultimo concetto è quello del focalizzatore o amplificatore. In generale un cristallo compie autonomamente un'azione di scambio energetico, così come abbiamo spiegato precedentemente. Però il cristallo ha anche la capacità di focalizzare o amplificare l'intento di chi lo utilizza. In questo modo, in unione all'attenzione e all'intento dell'operatore, l'azione del cristallo può divenire molto mirata e potente

 

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